Da: Poesia Italiana oggi, un’antologia critica degli ultimi poeti tendenze e voci significative nell’attuale conflitto delle lingue e dei segni
a cura di Mario Lunetta
Anna Malfaiera
Superare l’addomesticamento, l’indeterminatezza del prodotto usando un materiale che corrisponda al massimo a un adempimento di necessità. Anna Malfaiera è sempre in “stato d’emergenza”, ma non si abbandona all’urlo o al lamento, semmai produce un’arrovellata, ininterrotta riflessione sulla solitudine, chiusa nella propria scarnificazione, che è anche angosciosa superbia dell’oltraggio subito. La scrittura è cataratta, priva di feritoie, e produce con estrema intensità effetti di compatta durezza, con caparbia, indomabile determinazione. La metafora non si isola ma viene costantemente riassorbita nel ventre catramoso, denso, implacabile di un discorso che non intende rinunciare a porre le proprie perentorie interrogazioni e le proprie (auto) intimazioni riflessive, con dominata foga iterativa e desiderio insoddisfatto di analisi. Parlerei di poesia drammatica che procede per implosioni, senza mai alterare la costanza compressa della sua temperatura.
Ripetizione dell’atto
Va’ all’inferno tu e tu e tu e tu
tu con lei tu con lui e tu con l’altro
e l’altra e anche tu va’ all’inferno
etu tu e tu tu tu tu tu tu
e ancora tu e tu e sempre tu
nel medesimo modo quando che sia
e la ripetizione dell’atto e delle parole
e la ridondanza di tutti i criteri
immutabili di comprensione giudizio.
Qualcosa che serva
................................................pensa
che il male e il bene non fanno ormai
più tema pensa che decresce la durata
legittima del meglio non so più bene
se ha un riflesso la dimensione fisica
dei fatti che ti lasciano andare
Negazione per negazione ci si potrebbe
adagiare nella sicurezza del buio ma
non è vero se premendolo il silenzio
urla sullo schermo nero che ci sembra tale.
Non so se è in noi un qualcosa che serva
a capire che c’entra si può assecondare
una formula data ritrovare un modulo
che non si è cercato che gi esisteva
nell’intreccio meccanico di provvide
combinazioni e se intorno troppe cose
insieme non possono ordinarsi almeno
si conosce del tempo imminente il modo
automatico di esservi proiettati
il comodo far presto di criteri inerti
il conforto di un prossimo neutrale.
La risorsa del gratuito
Che farai ora che ritengo non distingui più
le proporzioni tra un senso e il suo contrario
nella ostinata ricerca della straordinarietà
e perché ti sia reso comunque il merito di ciò
che va sottolineato e per chi vi si affida
e per chi è sprovvisto d’ingegno e per niente
apocalittico — e non importa a quale livello
data la buona occasione del condizionamento
provvido quasi fatalità biologica dei patiti
di taluni estremismi degli intenditori ad alto
consumo dei buongustai degli amatori di situazioni
altamente ricercate di ciò che alla fin fine
scarica la viva con contemporaneità regolare e
fuori della regola — sei un normalizzatore
una noiosa semplificazione degli attestati
i più discussi recensiti onorati commemorati
e può capitare che si renda piacevolissima
la tua risorsa del gratuito — come ti ho visto
fare in fase di approfondimento per cui sempre
ti aggiorni — ed è vero come è vero che come viene
viene dal primo all’ultimo occulto risultato
in ogni procedimento condotto con rispetto sparlando
del positivo giungi a smarrirti per una qualsiasi
differenza di attenzione perché sai che
non ti rimane alcuna emozione da screditare.
Chi si permette
Chi si permette chi lo dice chi giudica
chi dispone mondo esplicito mai
una permissione ma il controllo
la mediazione le capacità logistiche
la guerra l’appetito dei pochi
e il suo contrasto reazione
miseria obiettivo mobile nemico.
I sacrifici sono debitamente sorvolati
sono da sempre stabilizzati
quali obblighi naturalmente assunti
e la strategia generale conduce
violenta risolutiva perché
nessun ripensamento si verifichi.
Percorsi in regressione
Si sopravvive in perdita e quanto
ne deriva si nutre di comodi percorsi
in regressione. Siamo capitati
a distruggerci tra norme contrastanti
senza alternativa naturale è la provocazione
l’affronto della volontà dominante
costretti incalzati impiegati in vani
sforzi in esercizi che vietano
il punto essenziale della riflessione.
ANNA MALFAIERA
La mia attività letteraria ha conosciuto e conosce molte difficoltà Non ho apporti critici consistenti che mi aiutino a vagliare le motivazioni ed il risultato del mio lavoro.
Il dato anagrafico mi stabilizza nella generazione di «mezzo» Adolescente nel dopoguerra con tanti fatti emotivi, i contrasti ambientali, gli studi, i rapporti culturali, i fervori del tempo. Più tardi l’impatto con un modo di vita più complesso, quale quello della città, le nuove sollecitazioni, le istanze sociali, anche se sempre nel mio lavoro predomina la costante dell’”io” che mi appartiene. Si accentua la perentorietà del discorso: la mia disposizione alla testimonianza e alla denuncia.
Non è possibile stabilire i dati che muovono la coscienza di certe situazioni, le energie che indirizzano un tipo di ricerca.
Ho tentato di superare l’addomesticamento, l’indeterminatezza del prodotto servendomi del materiale utile ad un adempimento delle mie necessità, sarebbe meglio dire del materiale che ha corrisposto e che corrisponde meglio al mio desiderio di compiere l’azione del fare poesia. Azione ostacolata dalle considerazioni sul fare o non fare poesia. Per questo non ho una produzione vasta quantitativamente.
Vorrei che il mio lavoro fosse considerato in parità con le altre scritture che vogliono risolversi culturalmente, una poesia matura nei suoi bisogni espressivi.
(A.M.)
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